Tag: sangue cordonale

Dal nostro Direttore Scientifico, Dr. Ann Smith.

l trapianto di sangue cordonale è considerato un trattamento salvavita per molti pazienti affetti da malattie ematologiche (sangue e midollo osseo) maligne e non maligne.

World Cord Blood Day 2022 - Cancer immunotherapy using cord blood ...

Sebbene non vi sia consenso definitivo su quanto tempo esattamente possa essere conservato il sangue cordonale congelato, scienziati e medici di tutto il mondo sono dell’opinione che, se crioconservato e conservato correttamente, la conservazione può durare decenni o più. Il lavoro chiave intrapreso dal professor Hal Broxmeyer, un illustre leader mondiale nel campo delle terapie per il sangue cordonale, ha dimostrato un efficiente recupero delle cellule del sangue cordonale umano in laboratorio dopo tempi di conservazione di 5, 10, 15 e 23,5 anni. Più recentemente, da quando il professor Broxmeyer è purtroppo scomparso nel 2021, il suo gruppo ha continuato le indagini e nell’ottobre 2023 ha pubblicato dati che dimostrerebbero che le cellule staminali del sangue cordonale rimangono funzionalmente vitali 27 anni dopo che le cellule sono state crioconservate (1, 2, 3).

La conservazione del sangue cordonale è disponibile da poco più di 3 decenni, anche se nei primi 10 anni le unità congelate e conservate sono poche e, pertanto,  la ricerca è necessariamente limitata a tale periodo. Tuttavia, secondo quanto pubblicato dal laboratorio di Broxmeyer, la crioconservazione a lungo termine per almeno 27 anni non altera in modo significativo il numero e la funzionalità delle cellule staminali emopoietiche (per la produzione del sangue) critiche presenti nel sangue cordonale.

Realisticamente, solo negli ultimi 20 anni circa il trapianto con sangue cordonale è diventato un’opzione terapeutica pienamente accettata e gli esperti del settore sono fiduciosi che la conservazione e l’utilizzo del sangue cordonale possano continuare poiché esistono strategie terapeutiche ben definite oltre ad affinamenti e innovazioni in via di sviluppo (4, 5, 6). Ci si augura quindi che con il passare del tempo sia possibile utilizzare, a scopo terapeutico,  un numero maggiore di unità di sangue cordonale crioconservate a lungo termine.

Smart Cells utilizza tecnologie all’avanguardia per il processamento, la crioconservazione e il monitoraggio 24/7 dei campioni ottimizzando così la vitalità delle cellule staminali. Tutte le attività metaboliche nelle cellule vengono sospese una volta che queste vengono immerse in vapori di azoto liquido, a -170 gradi C,  e quindi, proprio per questo, non dovrebbero deteriorarsi. La maggior parte delle banche pubbliche e private nel mondo utilizza simili tecnologie già collaudate. Per quanto riguarda Smart Cells, l’intervallo più lungo intercorso tra la conservazione e lo scongelamento delle cellule in un’unità di sangue cordonale, poi somministrate a un paziente come trapianto, è di sei anni e il recupero cellulare e l’attecchimento si rivelarono adeguati. Smart Cells ad oggi non ha ancora ricevuto richieste di scongelamento relative a campioni conservati per un periodo superiore a questo.

Nell’ambito dell’Assicurazione Qualità e compliance aziendale, Smart Cells intraprende regolarmente studi di validazione per garantire che il trattamento, il congelamento e la conservazione del sangue cordonale siano efficienti e che i recuperi delle cellule staminali CD34+delle cellule totali nucleate e vitali siano soddisfacenti dopo lo scongelamento.

A condizione che le procedure di lavorazione, congelamento e scongelamento delle cellule staminali siano di alto livello, il fattore principale che potrebbe incidere sul recupero finale dopo lo scongelamento è relativo alla qualità originale del campione di sangue cordonale stesso. Una piccola percentuale di unità di sangue cordonale con vitalità inizialmente bassa potrebbe non resistere al processo di scongelamento allo stesso modo di un prodotto più robusto.

Le unità di sangue cordonale che hanno raggiunto una durata di conservazione di 27 anni (queste sono probabilmente le unità con un periodo di conservazione più lungo attualmente esistenti) sono rare e pertanto il lasso di tempo testato sarà allungato col passare del tempo, mentre studi clinici e di laboratorio serviranno a dimostrare, ci si augura, che le cellule staminali da sangue cordonale potranno mantenere la loro vitalità oltre i trent’anni. Per quanto riguarda invece la prova clinica, sarà necessario effettuare le necessarie verifiche in seguito all’effettivo trattamento in pazienti con unità di sangue cordonale conservate per decenni, ma ad oggi Smart Cells è allineata con l’attuale opinione degli esperti mondiali del settore.

Le principali sperimentazioni cliniche hanno dimostrato, ad oggi, l’efficacia del trattamento con cellule staminali cordonali, utilizzando campioni crio-conservati fino a 16 anni fa.

(1) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3100689/

(2) https://www.cell.com/cell-reports-medicine/fulltext/S2666-3791(23)00436-6?_returnURL=https%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS2666379123004366%3Fshowall%3Dtrue

(3) https://parentsguidecordblood.org/en/news/how-long-can-cord-blood-be-stored

(4) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5442723/

(5) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7567024/

(6) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9985112/

(7) https://www.anthonynolan.org/help-save-a-life/donate-your-umbilical-cord/umbilical-cord-faqs

 

La FDA approva un prodotto a base di sangue del cordone espanso per i trapianti di cellule staminali.

L’ americana Food and Drug Administration (FDA) approva una terapia cellulare per pazienti con tumori del sangue per ridurre i rischi d’infezione in seguito a trapianti con cellule staminali.

Dal nostro Direttore Scientifico, D.ssa Ann Smith

Il sangue del cordone ombelicale è una risorsa preziosa in quanto contiene una gamma di cellule staminali con potenti capacità terapeutiche. Per sangue del cordone si intende un’unità di sangue cordonale, debitamente processata (trattata) e crioconservata che nel linguaggio scientifico internazionale diventa UCB (NDT).

Negli ultimi tre decenni, il trapianto di UCB è stato utilizzato principalmente per trattare condizioni ematologiche (sangue e midollo osseo). Questi disturbi possono essere maligni come le leucemie o non maligni come l’anemia falciforme o la talassemia. È noto da tempo che le unità di sangue cordonale possono essere limitate da un punto di vista della cellularità, specialmente quando sono richieste alte dosi di cellule staminali nel trattamento dei tumori del midollo osseo.  Con le attuali tecniche di trapianto, le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale vengono tipicamente trapiantate nel paziente in seguito a trattamenti con alte dosi di chemioterapia +/- radioterapia che mira a distruggere il maggior numero possibile di cellule malate. Tuttavia, queste metodiche possono dar luogo a complicazioni in quanto la chemioterapia / radioterapia danneggia gravemente la normale funzione del midollo osseo nel paziente lasciandolo vulnerabile a infezioni potenzialmente letali, sanguinamento e anemia. Malgrado ciò, le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale hanno la straordinaria capacità di riattivare il midollo osseo del paziente in modo che il numero di cellule ematiche e immunitarie torni alla normalità. Inoltre, le cellule trapiantate sono in grado di cercare e distruggere qualsiasi forma di cancro residuo o cellule anormali nel paziente.

Chiaramente, avere cellule staminali sufficienti per svolgere queste straordinarie funzioni in pazienti critici è vitale, ma come accennato in precedenza, a volte le unità di sangue del cordone ombelicale non hanno cellule sufficienti e, per questo motivo, si sono moltiplicati negli anni gli sforzi e i tentativi per giungere a una tecnologia che consentisse l’espansione in laboratorio delle unità di sangue cordonale in modo da aumentare il numero di cellule staminali.

Negli ultimi anni, i dati accumulati dagli studi clinici hanno dimostrato che l’uso di unità espanse è sicuro ed efficace e il 17aprile 2023, la Federal Drug Association (FDA) ha approvato un prodotto a base di sangue cordonale espanso, generato da singole unità UCB della società farmaceutica Gamida Cell. Il prodotto espanso si chiama Omisirge (precedentemente noto come Omidubicel, e prima ancora come NiCord). Questa è la prima approvazione da parte della FDA di un prodotto a base di sangue cordonale espanso ed è un incoraggiante passo avanti in quanto rappresenta un riconoscimento formale e accettazione della sicurezza e dell’efficacia delle cellule staminali provenienti da unità di sangue cordonale espanse. L’approvazione di Omisirge da parte della FDA rappresenta di fatto un importante progresso nel trattamento dei pazienti con neoplasie ematologiche. Riteniamo quindi che questo nuovo sviluppo possa incrementare l’accesso al trapianto di cellule staminali e contribuendo così a migliorare i risultati nei pazienti”, ha affermato Abbey Jenkins, Presidente e CEO di Gamida Cell.

Omisirge, che viene somministrato per via endovenosa, è una terapia monodose prodotta da un’unità di sangue cordonale preselezionato per il paziente. È costituito da cellule staminali di donatori che vengono elaborate con nicotinamide, una forma di vitamina B3. L’efficacia di Omisirge è stata valutata sulla base dei dati di un percorso di fase 3 che comprendeva 117 pazienti randomizzati a ricevere il nuovo prodotto o il trapianto standard di UCB. In coloro che hanno ricevuto Omisirge, la quantità di tempo necessaria per il recupero delle cellule immunitarie chiave dei pazienti e l’incidenza delle infezioni dopo il trapianto è stata drasticamente e significativamente ridotta. Ciò a sua volta ha portato a una riduzione delle complicanze e dei giorni di ospedalizzazione rispetto al trapianto standard di UCB.

Omisirge è prodotto nello stabilimento di produzione all’avanguardia di Gamida Cell a Kiryat Gat, in Israele. Omisirge dovrebbe essere consegnato ai centri di trapianto entro 30 giorni dall’inizio della produzione. Inoltre, si è istituito Gamida Cell Assist per coordinare la produzione di Omisirge e fornire supporto ai pazienti, a chi li assisterà e ai medici che si occuperanno del trapianto in ogni fase del processo.

Questa nuova tecnologia è stata sviluppata e lanciata nel settore sanitario pubblico in collaborazione con una grande azienda farmaceutica; quindi, potrebbe essere necessario del tempo prima che il metodo possa essere esteso alle unità bancate privatamente. Le innovazioni nelle terapie cellulari hanno sempre inizio nel settore pubblico e devono essere sottoposte a prove e ad approvazione da parte degli enti regolatori prima di essere incorporate nella pratica privata.

Si spera che anche altri enti regolatori come il National Institute for Clinical Excellence (NICE) nel Regno Unito e nell’Unione Europea approvino Omisirge, così come hanno approvato la terapia CAR-T, che è un altro trattamento innovativo basato su cellule che è ora di aiuto a molti pazienti con tumori ematologici a livello globale. Leggi il nostro Blog precedente su come le cellule staminali del cordone possono attaccare il cancro.

Comprendendo e sfruttando la complessa biologia delle cellule staminali e spingendo i confini della conoscenza e della tecnologia, è possibile sviluppare terapie innovative che avranno un impatto significativo sulla medicina del 21 ° secolo. Omisirge rappresenta un importante progresso terapeutico e stabilisce formalmente la fattibilità di fornire prodotti UCB personalizzati e ampliati in laboratorio ai destinatari di tutto il mondo.

Referenze:

 

Dal Direttore scientifico di Smart Cells, D.ssa Ann Smith

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Per chi leggesse per la prima volta questo Blog Smart Cells, ricordiamo che in alto, sotto la testata, si trovano due pagine intitolate „ Chi è Smart Cells“ e „ Cosa sono le staminali“.  Le pagine contengono spiegazioni di base, utili a chi affronta per la prima volta questo argomento non semplicissimo.  Qui potrete trovare anche una definizione delle cellule staminali mesenchimali.

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