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Dal Giappone la proposta di un nuovo protocollo di trattamento per migliorare l’efficacia del trapianto con sangue cordonale per le neoplasie del sangue

E’ con piacere che condividiamo con voi questo studio recentissimo (pubblicato circa un mese fa) svolto in Giappone dal Centro Trapianti Cellule Ematopoietiche congiuntamente al Network delle Banche del Cordone e con la collaborazione del Kurashiki Hospital e della Kyoto University.

Lo studio originale, completo, in inglese, è disponibile gratuitamente previa richiesta a: info@smartcells.it. Segue, quindi, la traduzione dell’estratto originale pubblicato su Pubmed http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26031916.

“Il trapianto di sangue cordonale è un’opzione terapeutica efficace per pazienti affetti da diversi tipi di neoplasie del sangue, tra cui ad esempio la leucemia mieloide acuta. Per questo tipo di patologie solitamente vengono utilizzati dei trattamenti chemioterapici molto forti capaci di eliminare tutte le cellule del sistema ematopoietico (definiti di tipo mieloablativo) con lo scopo di permettere alle nuove cellule trapiantate di proliferare e sostituire le cellule malate.

Purtroppo, nonostante un dosaggio sempre piu’ accurato, esiste la possibilità di una ricaduta (causato nella maggior parte dei casi da cellule malate residue) e quindi il ritorno della malattia. Per cercare di ridurre questo rischio, in Giappone hanno pensato di associare al trattamento mieloablativo standard anche l’utilizzo della citarabina. Questo farmaco, noto anche come Ara-c, porta alla distruzione delle cellule tumorali interferendo con la sintesi del DNA. Viene già utilizzato per il trattamento di leucemie, ma in questo lavoro viene valutata la sua efficacia in combinazione al trattamento mieloablativo (ciclofosfamide e irradiazioni). Lo studio ha analizzato in totale 929 pazienti (età media 40 anni), di cui 617 hanno ricevuto il trapianto di sangue cordonale con alto dosaggio di citarabina. Lo studio ha dimostrato che la sopravvivenza in generale è risultata essere migliore per il gruppo di pazienti trattati con citarabina. Non solo, il trattamento ha anche ridotto la mortalità causata dal tumore.

Nonostante si siano verificati più casi di malattia da rigetto, la forma prevalente è stata di grado basso e non ci sono state differenze per quanto riguarda l’incidenza di malattie infettive. Il trattamento con alto dosaggio si è dimostrato quindi altamente efficace, soprattutto per i pazienti ad alto rischio. Questo studio è il primo a dimostrare la superiorità del trattamento combinato di alte dosi di citarabina e mieloablazione in caso di trapianto con sangue cordonale per le neoplasie del sangue. Uno studio su larga scala che perfezioni le dosi e includa popolazioni di etnie diverse potrebbe portare presto all’adozione definitiva di questo nuovo protocollo.

Arai Y, Takeda J, Aoki K, Kondo T, Takahashi S, Onishi Y, Ozawa Y, Aotsuka N, Kouzai Y, Nakamae H, Ota S, Nakaseko C, Yamaguchi H, Kato K, Atsuta Y, Takami A; AML and MDS Working Group of the Japan Society for Hematopoietic Cell Transplantation. Efficiency of high-dose cytarabine added to CY/TBI in cord blood transplantation for myeloid malignancy. Blood. 2015 Jul 16;126(3):415-22.

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