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Il Covid-19 sta diventando una seria fonte di preoccupazione in diverse parti del mondo, oltre all’Italia, e capita che false notizie vengano pubblicate insieme a comunicazioni non ufficiali e poi condivise in maniera leggera nelle chat di gruppo. Ne risulta che genitori e futuri genitori ne vengano sopraffatti nel tentativo di comprendere come comportarsi.

Smart Cells ha scelto di affrontare l’argomento, in base alle ultime notizie in materia.

Quindi, prima di tutto, vi invitiamo a leggere le recenti disposizioni del Ministero della Salute in materia in quanto molto dettagliate e del tutto esaustive per quanto ci è dato conoscere oggi.  Vi consigliamo di leggerle per intero

http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioFaqMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=228

Le informazioni sono aggiornate al 9 marzo 2020 e comprendono anche un accenno a quanto vi stiamo per illustrare ora in maniera più approfondita. In Cina, a Wuhan, è stato di recente pubblicato uno studio, non ancora completato, che ha tenuto sotto osservazione 9 donne, fra i 26 e i 40 anni contagiate dal nuovo Corona Virus. I ricercatori diretti dal Professor Zhang Yuanzhen del Zhongnan Hospital dell’Università di Wuhan hanno dichiarato che tutte le donne in attesa avevano contratto la polmonite dall’infezione virale in corso, erano a fine gravidanza e sono guarite in seguito a trattamento antibiotico e ossigeno.

I ricercatori hanno poi eseguito test sui neonati e non sono state trovate tracce di infezione da COVID-19. Sei dei bambini sono stati sottoposti a test per la ricerca del virus attraverso prelievi da sangue cordonale, liquido amniotico e dalla placenta e nessuno di loro è risultato positivo. I risultati sono stati pubblicati on-line sulla prestigiosa rivista medica, The Lancet, il 12 febbraio 2020.

La ragione per cui è stato svolto lo studio in questione è dovuta a segnalazioni precedenti secondo le quali un bambino, nato da una donna infetta, era risultato positivo al COVID-19 entro 36 ore dalla nascita. Non è tuttavia chiaro se, nel caso specifico, il bambino abbia contratto l’infezione prima o dopo la nascita.

Studi più recenti sembrano indicare che non sia possibile la trasmissione in utero da madre a figlio. Vedi a tale proposito anche il punto 54 del testo del Ministero della Salute sopracitato che recita:

54. Le donne in gravidanza con COVID-19 possono trasmettere il virus al feto o neonato?

Dai dati presenti in letteratura, limitati, non sono stati riportati casi di trasmissione dell’infezione da altri coronavirus (MERS-CoV e SARS-CoV) da madre a figlio. I dati recenti riguardo bambini nati da madri con COVID-19 indicano che nessuno di essi è risultato positivo. Inoltre, il SARS- CoV- 2 non è stato rilevato nel liquido amniotico.”

Tuttavia, tornando ai ricercatori di Wuhan, il Professor Zhang Yuanzhen ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel corso di una conferenza stampa :

“E’ importante comprendere che queste casistiche mancano di particolari clinici importanti e, pertanto, non possiamo trarre conclusioni certe relativamente alle infezioni intrauterine. Continueremo, quindi, a sorvegliare in maniera speciale i neonati di donne infettate dalla polmonite di COVID-19 in modo di prevenire infezioni future”.

Sarà nostra premura tenervi aggiornati sui futuri sviluppi sia in campo internazionale, sia per quanto riguarda la specificità italiana.

Referenze :

Huijun Chen et al. Clinical characteristics and intrauterine vertical transmission potential of COVID-19 infection in nine pregnant women: a retrospective review of medical records. The Lancet, 2020, doi:10.1016/S0140-6736(20)30360-3.

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