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In questo Blog, oltre che sul sito, abbiamo parlato spesso di medicina rigenerativa, di tessuto cordonale e della Gelatina di Wharton, ma il tempo passa e di colpo ci si rende conto che le sperimentazioni fanno progressi. Non si parla più solo di laboratori dove misteriose cellule vengono trasferite in provette e strani piattini chiamati Petri, ma si parla di creare innesti con le cellule staminali che da sole possono favorire la crescita ossea. Abbiamo pensato di tradurre per voi questo articolo col quale si apprende che un eminente professore di chirurgia pediatrica e la sua équipe di medicina cellulare rigenerativa sta mettendo a punto nuove tecniche per trattare in modo meno invasivo i bambini affetti da labiopalatoschisi.

La University of Texas è un centro di eccellenza e da tempo si occupa, nei suoi diversi aspetti, di medicina rigenerativa. Abbiamo quindi pensato di tradurvelo, tralasciando forse qualche particolare troppo tecnico che però, volendo, potrete recuperare dal link a piè pagina.

La labiopalatoschisi rientra fra i difetti congeniti più comunemente riscontrati alla nascita. Fra la quarta e nona settimana di gravidanza, i tessuti ai lati della testa si congiungono al centro per formare la faccia del feto, ma può capitare che un bambino nasca con una fessura nel labbro o nel palato se durante la gravidanza i tessuti non si uniscono perfettamente.

Oggigiorno, è possibile diagnosticare questo tipo di problema già alla ventiquattresima settimana di gestazione con un semplice esame ecografico,  il che consente a genitori e medici di prepararsi in anticipo per l’intervento dopo la nascita. Se il tipo di intervento prevede l’utilizzo della Gelatina di Wharton proveniente dal cordone ombelicale, i genitori sono informati in anticipo della necessità di conservare il cordone ombelicale del loro bambino.

Le tecniche chirurgiche possono essere diverse dipendentemente dalle particolarità dei singoli casi. Se la fessura arriva fino alla cresta alveolare, allora è necessario intervenire con un innesto osseo per chiudere il divario.  Uno dei metodi più tradizionali consiste nell’utilizzo di un innesto osseo proveniente in genere dalla cresta iliaca o dal bacino. Questo approccio tuttavia richiede un intervento chirurgico aggiuntivo che comporta necessariamente maggior disagio e rischi al bambino.

L’équipe del Dr. Charles S. Cox della University of Texas ha messo a punto una nuova tecnica che utilizza il tessuto di supporto del cordone ombelicale come innesto per favorire la riparazione della palatoschisi alveolare.  Il cordone ombelicale è formato da una struttura fibrosa al cui interno si trova una sostanza gelatinosa che contiene cellule staminali mesenchimali / cellule stromali che promuovono la crescita ossea favorendo la formazione di osteoblasti. Questo tessuto di supporto si chiama Wharton’s jelly (Gelatina di Wharton) e, grazie alle fibre di collagene presenti nel tessuto cordonale  è possibile colmare il divario esistente nel palato. Questa tecnica presenta dei vantaggi notevoli rispetto all’utilizzo del midollo osseo del bambino il quale, essendo liquido, necessita di un supporto per poter colmare la fessura.

Contrariamente ad altre tecniche che isolano le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale, l’èquipe del Dr. Fox si adopera per conservare la struttura della matrice di collagene che è ricca di glicosaminoglicano e acido ialuronico.  Hanno di fatto messo a punto degli strumenti che permettono di rimuovere i vasi sanguigni del cordone nonché l’involucro embrionale in modo tale da isolare la Gelatina di Wharton per arrivare alle sole cellule mesenchimali /stromali bypassando le cellule epiteliali dei vasi sanguigni e del cordone ombelicale.

La Gelatina di Wharton viene poi vetrificata utilizzando metodologie di crioconservazione e raffreddamento specifiche il che consente di mantenere una vitalità del 70% al momento della riattivazione.  La matrice conserva quindi le caratteristiche strutturali che la rendono un innesto straordinario per la riparazione dei tessuti.

ombelicale. Per ora gli studi su animali hanno dato risultati molto incoraggianti che dimostrano come questo tipo di approccio acceleri la riparazione della fissura e stanno per essere intrapresi nuovi studi come previsto dalle normative della F.D.A.  Se tutto procede come previsto i trial clinici su bambini potrebbero avviarsi già uno/due anni.

Fonte

Normalmente sono sufficienti solo 15-20 grammi di Gelatina di Wharton reperibili in un solo cordone.

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