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Espansione cellulare e nuove opportunità per i trapianti.

Vi proponiamo di seguito il riassunto di un nuovo articolo, pubblicato sull’autorevole Cell Stem Cell, che riguarda ulteriori e notevoli sviluppi nell’espansione cellulare, mai raggiunti prima.

E’ un argomento che abbiamo trattato più volte nel nostro Blog a dimostrazione del notevole interesse da parte della comunità scientifica a questo argomento.

Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche derivate dal cordone ombelicale è una procedura di importanza fondamentale per il trattamento di pazienti affetti da leucemie o altri disordini del sangue. Negli ultimi 25 anni si stima siano stati eseguiti più di 30000 trapianti con le staminali del cordone. Questa particolare fonte cellulare permette infatti di avere una disponibilità molto rapida delle cellule e una maggiore compatibilità nel caso di HLA non correlati.

La nuova sperimentazione clinica firmata dal dal Prof. JE Wagner dell’università del Minnesota e dal Dott. C. Bleul del centro di ricerca biomedica di Novartis, segna un nuovo passo avanti per i trapianti di staminali da cordone.

L’espansione in laboratorio per due settimane con la molecola StemRegenin-1, che blocca il differenziamento cellulare, permette di espandere le staminali ematopoietiche CD34+ di 330 volte e di avere in totale un aumento delle cellule nucleate di 854 volte. Queste cellule sono state infuse come seconda unità in 17 pazienti e tutti hanno mostrato un tempo di recupero per i neutrofili accellerato, correlato alla quantità di cellule ricevute. Inoltre in 11 pazienti su 16 si è verificato attecchimento a lungo termine. Gli autori suggeriscono che uno dei motivi per cui questo non sia avvevuto per tutti i pazienti è la risposta immunitaria causata dall’unità di sangue non manipolata verso l’unità espansa (non completamente identica per HLA alla prima). Considerati i dati estremamente promettenti, gli scienziati  propongono quindi l’utilizzo esclusivo delle unità manipolate.

Questo nuovo protocollo di espansione permette l’utilizzo di unità di sangue cordonale precedentemente non considerate a causa del basso numero cellulare. Questo fatto non solo rende disponibile un numero più alto di unità, con conseguente maggiore possibilità di trovare un donatore disponibile, ma riduce in modo decisivo il limite di conta cellulare per il bancaggio. Inoltre l’utilizzo di questa procedura porterebbe a enormi vantaggi economici, sia per la maggiore efficienza nel bancaggio e quindi la disponibilità di unità adatte, che in ridotti tempi di ospitalizzazione, grazie all’alto profilo di sicurezza ed efficacia della terapia. Infine si  potrebbe pensare ad un suo utlizzo anche per espandere le staminali ematopoietiche geneticamente manipolate per la cura di malattie genetiche.

Da molti anni i ricercatori tentano di sviluppare dei trattamenti  per sfruttare al meglio tutte le qualità delle cellule staminali del cordone.  Alcune di queste ricerche hanno mostrato dei dati cosi’ incoraggianti che negli ultimi 5 anni sono state aperte 7 sperimentazioni cliniche, in cui i pazienti hanno ricevuto delle cellule espanse in laboratorio. I promettenti risultati di questa recentissima sperimentazione supportano l’utilizzo di cellule staminali da cordone espanse in laboratorio come unica fonte di cellule per il trapianto. Questa procedura quindi potrebbe sopperire ai limiti fino ad ora esistenti sull’utilizzo diffuso di sangue cordonale e aprire una nuova era nei trapianti di staminali ematopoietiche.

Phase I/II Trial of StemRegenin-1 Expanded Umbilical Cord Blood Hematopoietic Stem Cells Supports Testing as a Stand-Alone Graft. Wagner JE Jr, Brunstein CG, Boitano AE, DeFor TE, McKenna D, Sumstad D, Blazar BR, Tolar J, Le C, Jones J, Cooke MP, Bleul CC. Cell Stem Cell. 2016 Jan 7;18(1):144-55.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26669897

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