Our Blog

Staminali del cordone e paralisi cerebrale.
La paralisi cerebrale infantile è una malattia causata da una lesione del cervello avvenuta prima del suo completo sviluppo e causa disturbi motori, ma non solo.

Lo sviluppo completo della funzione cerebrale si completa entro i primi tre anni di vita del bambino e, pertanto, la lesione può aver avuto luogo prima, durante o dopo il parto.

Il danno è irreversibile, ma non progressivo, e quindi non tende a peggiorare anche se le manifestazioni non sono fisse e possono variare nel corso degli anni. Esistono diversi tipi di paralisi cerebrale e le cause possono essere diverse, come un’ischemia o un’emorragia che provocano un ridotto apporto di sangue, e quindi di ossigeno, al cervello.

Purtroppo l’incidenza di questa patologia è piuttosto frequente in quanto colpisce un bambino ogni 500 nati vivi ed è considerata la principale patologia neurologica dell’infanzia. Malgrado ciò non esistono linee guida internazionali, anche se in Italia è stato redatto da tempo un documento con consigli e raccomandazioni che viene aggiornato periodicamente, l’ultima volta nel 2014.

Per questi bambini è fondamentale la terapia riabilitativa e psicomotoria, anche se si stanno svolgendo numerose sperimentazioni cliniche importanti che prevedono il trapianto autologo di sangue cordonale per tentare di curare questa patologia infantile.

Il centro principale per questo tipo di trapianto è presso la Duke University nel North Carolina degli Stati Uniti, dove vi sono più sperimentazioni in corso e la principale è già in Fase 2. Smart Cells ha già rilasciato 4 campioni alla Duke University e i dettagli sono consultabili sul sito Smart Cells.
Smart Cells è stata una delle prime società di crioconservazione a rilasciare unità alla Duke University. Ogni volta Smart Cells ha seguito, passo passo, i genitori e ha collaborato attivamente con i medici della Duke. Oltre alla Duke University, Trial Clinici, sono attualmente in corso anche ad Agusta, nel Texas e a Singapore. Vedi le foto di Sasha  e di Paige,  trattate alla Duke con le staminali del proprio sangue cordonale.

Sasha and daddy

Oltre al trapianto i pazienti seguono anche percorsi di riabilitazione e vengono monitorati regolarmente. Grazie all’utilizzo di tecnologie MRI (Magnetic Resonance imaging) è possibile seguire lo sviluppo del cervello e identificare marcatori per valutare l’efficacia dei trattamenti.

In particolare alla Duke Universityè stato utilizzata una speciale tecnica per acquisire immagini, definita tensore di diffusione (DTI, dall’inglese Diffusion Tensor Imaging), che permette di analizzare in 3D i fasci di materia bianca nel cervello e la sua connettività.

Un gruppo di  piccoli pazienti aderenti alla sperimentazione clinica sono stati valutati con questo tipo di immagini e i risultati hanno dimostrato come ci siano forti correlazioni tra l’aumento di connettività della materia bianca e i miglioramenti funzionali.

Questo tipo di analisi non invasiva potrebbe essere quindi utilizzata come indicatore dell’efficacia della terapia con le cellule staminali del cordone e inoltre potrebbe facilitare l’identificazione di terapie coadiuvanti di supporto.

Comments ( 0 )

    Leave A Comment

    Your email address will not be published. Required fields are marked *