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Le cellule staminali sono cellule progenitrici, non ancora completamente differenziate, di conseguenza permane in esse la possibilità di differenziarsi in tutti i tipi di cellule di un intero organismo.

Esse sono ritrovabili in tutti gli stadi evolutivi, dal concepimento fino all’organismo completamente formato e si possono suddividere nelle seguenti principali categorie:

EMBRIONALI

– Totipotenti: costituiscono  l’embrione nelle prime fasi di sviluppo
– Pluripotenti: tipiche dell’embrione maturo e si trovano nei tessuti embrionali e nel liquido amniotico

ADULTE

– Multipotenti : derivano dalle pluripotenti e sono tipiche del sangue cordonale, del midollo osseo e in alcune nicchie tessuto specifiche come le cellule epiteliali e gli adipociti
– Unipotenti : danno origine a un solo di tipo di cellula già differenziata

Le cellule staminali subiscono, sin dai primi stadi embrionali, vari processi di differenziamento arrivando a suddividersi in due principali sottoclassi:
1) Cellule staminali mesenchimali che, in seguito, daranno  vita ai vari tessuti del nostro organismo
2) Cellule staminali emopoietiche che costituiranno principalmente cellule ritrovabili nel tessuto ematico (sangue).

Il primo trapianto di cellule staminali da cordone ombelicale è stato effettuato nel 1988; da allora l’interesse della ricerca scientifica trapiantologica si è rivolto alle possibilità terapeutiche che ci offrono, e che ci potrebbero dare in futuro. Ad oggi sono stati effettuati, a livello mondiale, più di 10.000 trapianti con cellule staminali cordonali e sono entrate in terapia standard per una vasta gamma di patologie e disordini sanguigni.  Sono più di 70 le  patologie che attualmente si possono affrontare, grazie alle cellule staminali cordonali  da cordone ombelicale.
La ricerca si sta oggi interessando a futuri possibili impieghi terapeutici che possano prevedere l’utilizzo  di cellule staminali, sia emopoietiche che mesenchimali.
I risultati sembrano essere, anche se ancora in fase sperimentale, incoraggianti, anche in altri settori, rispetto a quelli in cui è oggi possibile utilizzare le staminali, come ad esempio nella medicina ricostruttiva, nel campo di alcune malattie neurodegenerative come il Parkinson ed in altre patologie metaboliche come il diabete.

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