Category: Ricerca sulle staminali

Neuroni da sangue cordonale.
Vi ricordate degli scienziati Yamanaka e Gurdon a cui è stato conferito nel 2014 il Nobel? Ebbene, questa onoreficenza se la sono meritata grazie ai loro esperimenti che hanno confermato la possibilità di far regredire le cellule staminali adulte a livello embrionale.

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Staminali e progressi italiani.
In Italia esistono numerosi centri di eccellenza che studiano non solo la biologia delle cellule staminali ma anche come poterle utilizzare per curare gravi malattie. Uno di questi è il TIGET o l’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano, nato da una collaborazione tra l’Istituto Scientifico San Raffaele e la Fondazione Telethon con l’obiettivo di promuovere la ricerca clinica e di base delle cellule staminali e della terapia genica.

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Moltiplicare le staminali.
Negli ultimi anni si stanno moltiplicando, sotto diverse forme, e con sistemi diversi, i tentativi di moltiplicare le cellule staminali ematopoietiche, tipiche del sangue cordonale. Il sangue cordonale offre notevoli vantaggi, come vi abbiamo già anticipato in altre sezioni di questo blog, ma non sempre si possono avere quantitativi importanti.  L’espansione cellulare è diventata quindi una priorità medica e gli sforzi recenti sono davvero notevoli.  In questa sezione, che sarà man mano aggiornata, vi riportiamo quindi gli estratti e le relative traduzioni dei più recenti lavori che ci rendono ottimisti al riguardo. Vi ricordiamo sempre che, dietro richiesta ai nostri uffici, sarà possibile ottenere il PDF del lavoro originale in lingua inglese.

 

Come tornano a casa le staminali?
Si parla spesso di trapianti e di cellule staminali, ma non a tutti è chiaro come funziona davvero. Insomma, dove vanno le staminali una volta iniettate e come attecchiscono?

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Tumori del sangue, meglio una sola unità.
Sin dal 1993 (anno del primo trapianto di sangue cordonale non correlato), il sangue cordonale è stato utilizzato come fonte di cellule staminali ematopoietiche in numerosi trapianti (vedi i trapianti Smart Cells).Rispetto a cellule staminali derivate da donatori adulti, il sangue cordonale ha il vantaggio di essere reperito facilmente, di essere maggiormente compatibile anche in caso di HLA diversi e di avere basso rischio di generare la malattia di trapianto verso l’ospite.

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Il trapianto con sangue cordonale: i primi 25 anni e oltre.
L’anno scorso è stato pubblicato un importante documento sui primi 25 anni di trapianto di sangue cordonale. Il documento, proveniente da fonti scientifiche note e e affidabili , riassume in più pagine, e in maniera obiettiva, lo stato attuale dei trapianti, i progressi e i limiti attuali, ma anche le tecniche e gli studi in atto per migliorare e sfruttare al meglio questa preziosa risorsa nel futuro.

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Le staminali e la lotta contro i tumori.
Come sapete, le staminali (comprese quelle del cordone), oltre ad essere ormai considerate terapia standard per un’ottantina di patologie, sono da tempo oggetto di numerose sperimentazioni, anche molto diverse fra loro e avvengono in diverse parti del mondo. Uno degli ambiti esplorati tutt’ora è quello relativo al loro possibile impiego nella lotta ai tumori solidi. Ve ne proponiamo due, una di qualche mese fa svolta al San Raffaele di Milano e un’altra, fresca di pubblicazione, che è invece in atto al Massachussetts General Hospital in collaborazione con Harvard Stem Cell Institute.
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Cosa si conserva del cordone e perché.
Capita spesso che non si abbiano le idee chiare sulla conservazione o la donazione del cordone e, pur senza avere la pretesa di comprendere a fondo un argomento così complesso, entrare in possesso delle nozioni basilari è indispensabile per valutare in maniera più consapevole quanto viene detto e scritto sull’argomento.  Oggigiorno, infatti, esiste un eccesso di informazioni che ci arrivano da innumerevoli fonti, ma riuscire a mettere insieme in maniera chiara i diversi aspetti non è così semplice.

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