Category: La maternità nell’arte

Maternità: la luce che scaturisce dalla dolce oscurità.
Nell’ultimo Post sull’Arte, dedicato a George De La Tour, abbiamo parlato della luce mistica che separa e avvolge, quasi a proteggerle, le due figure femminili e il neonato.  Abbiamo scelto George De La Tour per il senso di intimità e spiritualità che emana, certi del fatto che chi ci legge ne è partecipe.

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La luce mistica della maternità.
Nell’ultimo Post dedicato a Bernardino Luini, vi avevamo anticipato un piccolo excursus nelle maternità sacre. In realtà, scegliere è un compito non semplice, altro non fosse per la quantità di opere esistenti. Visto che a leggere i nostri Post sono soprattutto futuri mamme e papà, abbiamo scelto di selezionare opere d’arte che comunicassero quel senso di intimità ed esclusività che tutti abbiamo provato o proveremo nell’accogliere la nuova creatura. Per questa ragione che abbiamo scelto Il Neonato di Georges De La Tour, opera insolita per l’epoca, ma di grande intensità.

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Le Madonne con Bambino del Luini.
Gli ultimi due Post sull’arte erano dedicati a Leonardo e, quindi, per rimanere nel periodo e nel contempo ricollegarci alla recente mostra a Milano a Palazzo Reale “Bernardino Luini e i suoi figli”, abbiamo pensato di dedicare qualche riga a Bernardino Luini,  lombardo, più giovane di circa 20 anni di Leonardo.

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Leonardo e l’utero materno.
Come vi avevamo anticipato nell’ultimo Post sulla maternità nell’arte, Leonardo fu il primo a rappresentare la corretta posizione del feto nell’utero materno fra il 1510 e il 1512. I disegni di Leonardo sono oggi considerati la base della moderna rappresentazione anatomica e i suoi disegni tridimensionali di tendini, muscoli e arterie non sono poi così diversi dalle raffigurazioni dei tempi moderni prima del digitale.

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La maternità nell’Arte.
La maternità è naturalmente il concetto dominante della vita, è un valore assoluto sia che ci si esprima in termini filosofici, religiosi, o biologici. Significa dare vita, ma anche nutrirla e proteggerla. E’ naturale quindi che abbia assunto spesso, fin dalle epoche più remote, il valore di divinità e che l’uomo l’abbia voluta rappresentare già ai suoi arbori, circa 100.000 anni fa in Africa.

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